Arte&Stile

I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena

Un itinerario straordinario alla scoperta dei segreti della Divina Bellezza

di Clara Galanti

Nell’omonima piazza arroccata sulla parte più alta e antica della città, la straordinaria cattedrale senese e il suo museo custodiscono da secoli i segreti della Divina Bellezza.

Nel Terzo di Città, una delle tre suddivisioni che caratterizzano l’entro-mura di Siena insieme al Terzo di Cammolìa e il Terzo di San Martino, si trova il complesso monumentale più importante della città.

Il Duomo di Siena è, infatti, uno dei maggiori capolavori in stile romano-gotico d’Italia, nota in tutto il mondo per la magnificenza della sua architettura e la ricchezza di opere d’arte che custodisce, dalle sculture di Nicola e Giovanni Pisano, alle opere di Donatello, Michelangelo, Bernini e Duccio di Buoninsegna.

Il più bello… grande e magnifico pavimento…che mai fusse stato fatto.

(Giorgio Vasari)

La fondazione della cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, nome ufficiale del Duomo di Siena, risale incirca al 1220 quando inizia la sua costruzione, si ipotizza sui resti di un antico tempio dedicato a Minerva.

I lavori vennero terminati più di un secolo dopo, dando vita a quello che oggi è uno dei simboli più celebri della città. Con i suoi esterni in marmo bianco e rosso di Siena, riccamente decorati da foglie, busti, angeli e ghimberghe, è un misto di stile romanico-gotico, nella parte inferiore attribuita a Giovanni Pisano, e gotico, ad opera di Camaino da Crescentino.

Varcata la soglia dell’ingresso principale, si viene proiettati in una straordinaria dimensione simbolica enfatizzata dall’architettura a volte che la contraddistingue. La cattedrale è, infatti, ricca di codici complessi che si intuiscono quando, sulla soglia, si viene accolti dall’immagine di Ermete Trismegisto, simbolo della conoscenza umana, che affiora dal pavimento marmoreo.

Insieme a lui ben 56 straordinarie tarsie accompagnano il visitatore in un viaggio ideale verso la luce e l’unione con il divino che si concretizza, come voleva lo stile gotico del tempo, di fronte all’altare sotto la straordinaria cupola stellata che simboleggia l’infinito.

Lungo le navate laterali si susseguono i ritratti delle 10 Sibille, messaggere della Verità, che raffigurano il mondo orientale e greco, l’Africa e l’Occidente, e raffigurazioni della storia di Siena. Man mano che ci si avvicina all’altare si rivelano sempre più straordinari commessi marmorei che raffigurano scene del Testamento e rappresentano un’opera unica per ricchezza di contenuti e per l’importanza degli artisti che vi hanno collaborato tra il Trecento e l’Ottocento.

Tra loro Pinturicchio, Bartolomeo de’ Mandi, Antonio Federighi, Urbano da Cortona e Domenico Beccafumi che realizzò ben 35 scene portando grande innovazione al genere esecutivo. Alzando lo sguardo, ci si ritrova attorniati da capolavori scultorei e affreschi attribuiti ai maggiori artisti dell’epoca che decorano ogni angolo del duomo dando vita ad un insieme davvero straordinario, un inno alla bellezza, all’arte e al sublime.

Tra altari marmorei, straordinarie fonti battesimali e cappelle affrescate, come la bellissima cappella barocca dedicata alla Madonna del Voto, tanto amata dai senesi e circondata da centinaia di ex-voto d’argento che rendono omaggio alla sua grazia, si trova un’altra sala davvero mozzafiato.

La libreria Piccolomini venne costruita nel 1492 per volere dell’arcivescovo di Siena, il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, poi papa Pio III, per custodire lo straordinario patrimonio librario raccolto dallo zio Papa I e interamente affrescata da Pinturicchio agli inizi del Cinquecento.

Giunti nei pressi dell’altare, dopo aver ammirato la volta stellata che lo precede invitando l’osservatore all’infinito, ci si ritrova di fronte al coro sopra al quale era posizionata la celeberrima vetrata di Duccio di Buoninsegna, la più antica d’Italia.

L’opera policroma, realizzata intorno al 1287-1288, è oggi visibile all’interno del Museo dell’Opera, insieme alla sua Maestà e alle opere di Pisano, Donatello e Jacopo della Quercia oltre a tessili in seta, oreficerie e rari codici miniati.

Per finire il bellezza questa visita così speciale, è d’obbligo salire all’ultimo piano del museo, con soli 140 gradini si accede ad una vista davvero imperdibile su Piazza del Campo, la città di Siena e le sue innumerevoli bellezze.

Il segreto

Durante il suo soggiorno a Siena nel 1880 Richard Wagner si recò a visitare la Cattedrale alla quale, secondo le fonti, si è ispirato per realizzare le scene del Parsifal.

I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena
I tesori del Duomo e del Museo dell’Opera di Siena


Info utili

Siena Opera della Metropolitana
Piazza Duomo 8
53100 Siena
Tel. +39 0577 283048

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