Aristocratica, modella e artista di fama internazionale, Niki de Saint Phalle, con la sua creatività dirompente, ha segnato un’epoca celebrando le donne e la libertà attraverso un giardino onirico e coloratissimo, capace di trasformare le emozioni in sogno.
Da Parigi ad Hannover, da Gerusalemme a Zurigo, l’arte di Niki de Saint Phalle vibra nelle strade di mezzo mondo e continua a sorprendere chiunque la incontri. Creazioni esuberanti e coloratissime, nate dalla sua fervida energia creativa, personaggi curiosi e surreali, talvolta animaleschi altre volte antropomorfi come le sue Nana, le figure femminili archetipiche e potenti che l’hanno resa celebre.
Annoverata tra le scultrici più importanti e dirompenti del Novecento, Niki de Saint Phalle nasce in Francia nel 1930. Il padre è un uomo d’affari francese mentre la madre una bellissima ereditiera americana, e la piccola Niki vive i suoi primi anni tra New York e la Francia, dove trascorre le estati nel castello dei nonni paterni. Qui, circondata da una famiglia decisamente eclettica, inizia a dare forma al suo immaginario simbolico.
L’immaginario è la mia felicità. L’immaginario esiste.
(Niki de Saint Phalle)
Giovanissima si sposa con Harry Mathews, giovane ereditiero, e con lui si trasferisce a Parigi dove lavora come modella posando per Vogue e Elle. In questo periodo, in segreto, inizia a cimentarsi con le prime opere ma la sua arte cela un’ombra oscura, le molestie subite dal padre, che la porteranno anche a trascorrere vari periodi in ospedale. Qui avviene la sua esplosione creativa e Niki inizia, infatti, inizia a creare collage con oggetti di qualsiasi tipo scoprendo il suo innato talento.
Nel 1957 incontra il grande amore della sua vita, l’artista svizzero Jean Tinguely con il quale nasce un sodalizio artistico e sentimentale che porta Niki ad avvicinarsi al mondo della scultura. Nel giro di pochi anni dà vita a creazioni come i Tiri e, soprattutto, le sue Nana che la porteranno a diventare in poco tempo tra le artiste più provocatorie e dirompenti del Novecento. Disegna gioielli, costumi di scena e profumi, ma la sua salute inizia a vacillare.
Durante un periodo di convalescenza a St Moritz ritrova Marella Agnelli, già collezionista d’arte, conosciuta negli anni ’50 a New York, e le propone di dare vita ad un giardino monumentale ispirato al grande artista e architetto catalano Gaudí che l’aveva folgorata anni prima. Marella Agnelli accetta con entusiasmo donandole un terreno di proprietà della famiglia a Garavicchio in provincia di Grosseto. E’ il 1978 e il Giardino dei Tarocchi ha trovato il suo posto sulla terra.
Niki è malata, gli anni di lavoro respirando fumi tossici del poliestere con cui realizza le sue opere le creano gravi problemi respiratori da cui non si riprenderà più. Nonostante ciò, si butta anima e corpo in quella che diventa la sua opera omnia, un lavoro straordinario che la impegna per quasi vent’anni. Il parco ospita, infatti, ben 22 opere ispirate alle carte degli Arcani Maggiori che per l’artista rappresentano un potentissimo mezzo di conoscenza e spiritualità.
Per farle, ha utilizzato vari materiali: specchi, acciaio, maioliche e porcellane coloratissime. Tutti i colori seguono un codice simbolico: il rosso rappresenta la forza creatrice, il verde la vitalità, il blu è il colore pensiero e della volontà, il bianco della purezza, il nero indica la vanità e i dolori del mondo, mentre l’oro simboleggia intelligenza e spiritualità. All’interno dell’Imperatrice Niki si costruirà persino una casa, interamente ricoperta di specchi che riflettono la luce, dove vivrà per diversi mesi durante il completamento del progetto.
Jean e un team di artigiani, artisti e architetti, tra cui Mario Botta a cui Niki commissiona la realizzazione dell’ingresso al parco, la sostengono e la aiutano nella realizzazione di questo mondo onirico che racchiude il suo immaginario artistico ma anche spirituale. Tutte le vie del parco sono, infatti, costellate di scritte, messaggi, simboli e parole che raccontano la sua opera.
Il parco verrà completato nel 1997 e aperto al pubblico l’anno seguente, regalando al mondo un’esperienza estetica e emozionale davvero unica nel suo genere, uno scorcio nell’immaginario complesso e affascinante di una delle donne senza dubbio più creative e originali del secolo.
Il segreto
Niki de Saint Phalle era solita farsi disegnare gli abiti su misura dalla stilista britannica Thea Porter, prima creatrice di moda a lanciare negli anni Settanta lo stile hippy-chic, fatto di abiti a balze in colori orientaleggianti e ricche sciarpe di seta e chiffon. Nata a Damasco, nelle sue creazioni la stilista convogliava influenze arabe e mediorientali, accentuate dall’uso dei tessuti esotici e raffinati come lo chiffon, la crêpe de chine, broccati in seta e velluto ricamati con cui realizzava elegantissimi abiti da sera e caftani.
Info utili
Il Giardino dei Tarocchi
Località Garavicchio, Pescia Fiorentina
58011 Capalbio, Grosseto
Tel. +39 0564 895122
Biglietto intero: 14 euro
Ridotto: 9 euro
Il Giardino dei Tarocchi è aperto dal 1 Aprile al 15 Ottobre, dal lunedì alla domenica dalle 14.30 alle 19.30
Per volontà dell’artista non si eseguono visite guidate per lasciare ai visitatori la libertà di vivere e interpretare le opere secondo la propria sensibilità.