Negli spazi dell’ex Fabbrica Campolmi, il Museo del Tessuto è il più importante polo culturale europeo dedicato all’arte tessile di tutti i tempi, dai preziosi broccati rinascimentali ai tessuti d’artista alle creazioni couture contemporanee, tra cui l’iconico mantello da sera di Elsa Schiaparelli.
Abbracciato dalle splendide mura trecentesche, che ancora conservano il colore bianco originale, una vera rarità in Toscana e non solo, il Museo del Tessuto di Prato, fondato nel 1975 e dal 2003 ospitato nella sede dell’ex Cimatoria Campolmi, è un punto di riferimento mondiale per gli amanti della storia del tessuto, della moda e dell’archeologia industriale.
L’affascinante complesso di 8500 mq sorge in una zona in cui già dal Medioevo si effettuavano lavorazioni tessili. In particolare, secondo le testimonianze d’archivio, qui nel 1326 sorgeva una gualchiera, ovvero un edificio utilizzato per la follatura della lana che, grazie all’attività del mercante Francesco di Marco Datini, divenne un’attività estesa ai mercati di tutta Europa. Prato è, infatti, ancora oggi, uno dei maggiori distretti tessili internazionali in particolare per la produzione di tessuti e filati per l’abbigliamento e per l’arredamento.
Le cose antiche fatte da uomini intelligenti creano intelligenza per noi e per gli uomini del futuro.
(Loriano Bertini, imprenditore)
Il recupero conservativo della struttura ha saputo valorizzarne le caratteristiche autentiche, preservando la sala della caldaia a vapore, i bellissimi soffitti originali e l’antica insegna della fabbrica, che si possono ammirare passeggiando tra le sale del Museo. Qui, accompagnati da Arianna Sarti, funzionario e guida d’eccezione, si possono ammirare tessuti preziosissimi, come il “velluto Medici” della seconda metà del XVI secolo o antichissimi frammenti tessili provenienti dalla cultura precolombiana o da scavi archeologici come un frammento di clavus (un tessuto copto che decorava le tuniche del tempo) risalente al V secolo d.C., ma anche scoprire delle vere fashion icon come il mantello da sera disegnato nel 1939 da Elsa Schiaparelli o i tessuti d’artista di Gio’ Ponti e Lucio Fontana.
Un viaggio sensoriale durante il quale si possono toccare con mano i vari tipi di filati, scoprire i diversi processi tessili e vedere installazioni multimediali che, come una cinematografica macchina del tempo, portano il visitatore a ripercorrere l’affascinante ruolo di Prato nella storia dell’alta moda italiana e del prêt a porter. Non solo collezioni permanenti, ma anche mostre temporanee e trasversali, curate dal Museo del Tessuto in collaborazione con istituti prestigiosi, in primis la Fondazione Sozzani, che raccontano la moda attraverso immagini o anche costumi di scena come quelli realizzati per il film Pinocchio di Garrone o di Marie Antoinette di Sophia Coppola o della Turandot di Puccini.
Per una godersi una pausa, all’interno del polo museale si trova anche Schiaccino, uno dei locali di punta del panorama pratese. La location perfetta per una sosta gourmet in una delle location, senza dubbio, più straordinarie del centro città, per assaggiare la caratteristica schiacciata pratese in versione contemporanea in abbinamento ad un’ampia proposta di vini naturali.
Gestito da tre giovani imprenditori del food, già proprietari di un altro locale a New York e di Triplo, davanti al Teatro Metastasio di Prato, Schiaccino è nato 8 anni fa, ma la sede attuale è stata inaugurata nel 2022 integrandosi con la struttura ottocentesca dell’edificio grazie ad un interior design che mescola elementi vintage e mobili d’epoca, selezionati da due dei soci Alberto e Guido Gramigne, appassionati collezionisti.
La selezione di etichette è rivolta esclusivamente ai vini naturali, selezionati personalmente dal terzo socio, Filippo Brachetti, che propone pairing perfetti per ogni piatto. Schiaccino dispone anche di un ampio dehor esterno dove sorseggiare un calice o un ottimo caffè, proveniente esclusivamente da torrefazioni artigianali del territorio, ammirando la bellezza senza tempo dell’antica cinta muraria della città.
Il segreto
Nel museo sono esposti anche preziosi esempi di tessuti “araldici”, caratterizzati da un pattern che riproduce gli emblemi identificativi di una casata nobiliare o di una famiglia illustre, molto in voga durante il Rinascimento quando era di moda esibire il “brand” di ogni famiglia nei modi più svariati. Oggetti molto preziosi sia dal punto di vista materiale, poiché realizzati in seta pregiata, sia per la lavorazione del velluto, una tintura del filato in molti colori al tempo molto costosa.
Info utili
Museo del Tessuto
Via Puccetti
359100 Prato
Tel. +39 0574 611503
info@museodeltessuto.it
Intero: 8 euro
Ridotto: 6 euro
Gruppi (fino a 25 persone e un accompagnatore): 6 euro
Schiaccino
Via Puccetti 3 – Museo del Tessuto
59100 Prato
Tel. +39 380 1795969
Aperitivi e snack: 2,5 — 9 euro
Focacce e schiacciate: 4 — 8 euro
Insalate: 7 — 12 euro
Burger e sandwich: 6 — 10 euro