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Cantina Castello di Fonterutoli (SI)

di Clara Galanti

Nel cuore del Chianti classico, la bellissima cantina Castello di Fonterutoli dei Marchesi Mazzei custodisce un affascinante pezzo di storia della nascita del vino toscano più iconico del mondo.

Tra colline rigogliose dove si alternano fitti boschi e distese di vigneti, ai piedi del borgo medioevale da cui prende il nome, la prestigiosa cantina si staglia all’orizzonte con la sua inconfondibile silhouette semicircolare che abbraccia il paesaggio circostante.

La cantina Castello di Fonterutoli custodisce l’arte di Ser Lapo Mazzei che meriterebbe un capitolo a sé e che, come testimoniano le fonti storiche, inventò e diffuse il Chianti nel 1398. Nella seconda metà del Settecento Philip Mazzei, suo discendente e amico di Benjamin Franklin, John Adams e George Washington, fu persino invitato da Thomas Jefferson a introdurre le tecniche di viticoltura Mazzei a Monticello in Virginia.

Non vi curate della spesa di quel vino, benché egli fosse caro: la bontà ristora.

(Ser Lapo Mazzei, 1394)

Castello di Fonterutoli fa parte di Toscana Wine Architecture, un circuito che include 14 cantine di eccellenza firmate dai grandi nomi dell’architettura, da Mario Botta a Renzo Piano, tra cui Tenuta Ammiraglia dei Marchesi Frescobaldi e cantina Salcheto. Castello di Fonterutoli è stata progettato da Agnese Mazzei come un’affascinante arena contemporanea e offre ai suoi visitatori esperienze esclusive che raccontano tutta la ricchezza e l’eccellenza di questi terroir.

Per oltre 600 anni la cantina è stata ospitata all’interno del borgo soprastante dove ora si trovano il wine resort, il Wine Bar Società Orchestrale e l’Osteria di Fonterutoli: molte delle attività produttive si svolgevano, infatti, negli edifici storici oggi deputati all’accoglienza degli ospiti. Dal 2006 tutta la produzione è stata poi spostata nella cantina attuale, sostenibile e all’avanguardia sia dal punto di vista tecnico che architettonico.

Ogni piano dell’edificio corrisponde ad un livello produttivo: dalla “piazza”, dove vengono lavorate e selezionate le uve appena raccolte, sino ad arrivare alla barricaia interrata. Qui si trova un vero e proprio coup de théâtre: sulla parete di sinistra è possibile, infatti, ammirare una parete calcarea, scoperta durante gli scavi, che come un quadro rivela la composizione del suolo sovrastante e di una delle cinque falde acquifere che lo caratterizzano.

L’azienda consiste di 650 ettari, di cui 114 ettari di vigneti lavorati rigorosamente senza l’utilizzo di pesticidi per preservare l’ambiente e i boschi circostanti ricchi di selvaggina. Sette i terroir dove, ad altitudini differenti, vengono coltivate le varie uve che danno vita ai vini Mazzei.

La raccolta a mano è un’altra delle cifre stilistiche di Castello di Fonterutoli che, insieme all’affinamento delle uve in varie tipologie di botti, contribuisce a conferire ai suoi vini la magica complessità che li caratterizza.

Dall’IGT Siepi, dall’omonimo vitigno, allo straordinario Concerto di Fonterutoli, un blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, così chiamato per celebrare la sua armonia aromatica, sino al Chianti classico DOCG. Per poi passare alle Gran Selezioni, come ad esempio il Vicoregio, un sangiovese in purezza ottenuto da 36 biotipi differenti, e alla Riserva battezzata Ser Lapo in onore del celebre antenato della famiglia. 

Le wine experience del Castello di Fonterutoli includono le visite con degustazione di 3 o 5 vini, i Food&Wine Tour, i Private e Vip Tour e le verticali delle Gran Selezioni che si svolgono in un’accogliente sala privata. 

Per i più avventurosi, la cantina propone anche un Grand Tour con visita delle vigne in fuoristrada o un trekking tra le vigne per godere di panorami straordinari su Siena e San Gimignano prima di abbandonarsi al piacere degli assaggi o dello shopping nell’enoteca interna alla cantina. Qui è possibile trovare anche i vini Mazzei provenienti dalle tenute di Belguardo in Maremma e Zisola in Sicilia.

Il segreto

L’etichetta del Chianti Ser Lapo riporta il paragrafo della lettera dove, per la prima volta, viene mezionato il Chianti non come una regione ma come un prodotto, registrata all’archivio storico. Essa fa parte dello straordinario epistolario trecentesco Antiche lettere di vino di Ser Lapo Mazzei dove sono conservate le sue conversazioni con l’amico Francesco di Marco Datini, un illuminato commerciante e banchiere pratese, oltre che altri importanti personaggi storici del tempo.

Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)
Cantina Castello di Fonterutoli (SI)

Info utili

Cantina Castello di Fonterutoli
Via Ottone III di Sassonia 5, Loc. Fonterutoli
53011 Castellina in Chianti, Siena
Tel. +39 0577 73571

Degustazioni e wine tours: da 30 a 180 euro in base alla tipologia

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