Tra storia e leggende, l’oro verde della Toscana, l’olio di oliva extra-vergine IGP, conquista sempre più riconoscimenti ed il cuore di chef stellati e superstar internazionali.
Nettare divino per i Greci, simbolo di purezza per i Romani, rimedio miracoloso per i popoli mediorientali, l’olio EVO ha una storia antichissima che affonda le sue radici addirittura nel V secolo a.C., epoca a cui risalgono i primi frantoi. Da lì ad oggi, questo prodotto meraviglioso è entrato, a buon titolo, nelle cucine di casa e in quelle dei migliori ristoranti al mondo e, come pilastro della dieta mediterranea, è stato persino dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Non lauro o palma, ma tranquilla oliva
Pietà mi manda, e ‘l tempo rasserena,
e ‘l pianto asciuga, et vuol anchor ch’i’ viva.
(Francesco Petrarca)
Con più di 400 frantoi disseminati sul territorio, e ben 43 olivicoltori premiati con le Tre Foglie, il massimo riconoscimento della guida Oli d’Italia del Gambero Rosso, la Toscana è al top della classifica italiana grazie ad un territorio e ad un clima perfetti per la coltivazione degli ulivi che danno vita a un prodotto dalle caratteristiche organolettiche uniche.
La grande tradizione olivicola toscana deve il suo sviluppo alle bonifiche che i Medici misero in atto dalla metà del 1500 consentendo alla produzione di ampliarsi, beneficiando di nuovi territori prima inutilizzabili. Ad oggi si contano quasi 80mila aziende impiegate nel settore, tra grandi e piccoli produttori.
Tre i principali cultivar (varietà di ulivi) che caratterizzano l’olio toscano troviamo il Leccino, quello più noto e diffuso, dal sapore delicato e fresco, il Frantoio, più piccante e leggermente amaro, perfetto per accompagnare piatti decisi e carni alla griglia, e il Moraiolo che spicca per le sue note pepate che profumano di carciofo e mandorla e ben si sposano con i piatti della tradizione, come legumi e zuppe.
Dalla fine degli anni Novanta l’extra-vergine toscano è protetto da un Consorzio che ne disciplina l’origine, la produzione e la commercializzazione, assicurando la qualità al consumatore finale tramite il marchio IGP. Nella regione vengono riconosciute otto sotto-zone e quattro DOP certificate nelle zone del Chianti Classico, delle Terre di Siena, di Lucca e di Seggiano.
La raccolta delle olive avviene normalmente tra ottobre e novembre e ogni frantoio offre la possibilità di organizzare delle visite guidate con degustazioni ad hoc, spesso in abbinamento ad altri prodotti tipici toscani. Un’occasione meravigliosa per un piccolo tour tra i magnifici paesaggi toscani che, in autunno, si tingono di rosso regalando scorci e tramonti di bellezza impareggiabile!
Tra castelli, frantoi e dimore storiche vi segnaliamo alcuni tra i produttori premiati quest’anno dalla Guida Oli d’Italia dove assaggiare delle vere eccellenze. Tra i più blasonati troviamo il Laudemio Frescobaldi, massimo interprete dell’haute couture dell’olio evo, da degustare in una delle tante proprietà della nobile famiglia fiorentina, il Peppoli dei Marchesi Antinori, prodotto nell’omonima tenuta nella zona del Chianti, o il Laudemio Podere La Costa, fiore all’occhiello del Castello di Poppiano proprietà del Conte Guicciardini.
Vale una sosta anche il Castello di Fonterutoli dove viene prodotto un favoloso olio Chianti Classico DOP e dov’è possibile visitare anche l’incantevole borgo medievale omonimo. Poco distante, a Gaiole, si trova invece l’imponente Castello di Meleto, una fortezza medievale del 1256 circondata da vigne e ulivi, dove provare un IGP Toscano biologico d’eccezione.
Per info e visite vi suggeriamo di controllare i siti web delle singole tenute.
Il segreto
Secondo un’antica leggenda, l’ulivo nacque dalla lancia di Atena che, conficcata in una roccia, diede vita a una pianta “magica” capace di curare le ferite, illuminare la notte e dare nutrimento alla gente. Di fronte a una creazione di tale bellezza, Zeus premiò la dea battezzando la città di Atene con il suo nome e conferendole il ruolo di sua protettrice.