Insolito Rustico

Tambellini dal 1870 (LU)

di Clara Galanti

Con una storia rocambolesca che risale alla fine dell’Ottocento, una sala ristorante che è un regno delle meraviglie e una cantina di oltre 500 etichette da veri intenditori, Tambellini è da sempre protagonista della storia più autentica di Lucca.

In un edificio ottocentesco, sulla storica via che da Lucca porta a Sant’Alessio, Tambellini è uno di quei luoghi che, appena varcata la soglia, lasciano letteralmente a bocca aperta, proiettandoti in un’atmosfera da locanda d’altri tempi. Da oltre 25 anni è gestito da Curzio Giuntini, sommelier appassionato, dal fratello Andrea, da mamma Manuela, ottima cuoca e anima creativa del locale, e da papà Angelo, che ne curano davvero ogni dettaglio.

L’ingresso, che si apre sulla parte del bar, introduce alla storia del locale che per più di 150 anni fu una bottega con una storia “avventurosa” alle spalle. Le notizie documentate ci riportano al 1870 quando un parente dei Tambellini eredita un piccolo negozio conosciuto come “la bottega di sant’Alessio”, punto di riferimento per viandanti, pastori e agricoltori della zona. Con spirito da imprenditore, apre un’altra rivendita a Pescaglia ma nel 1908, mentre fa la spola tra i due negozi, viene assalito da un brigante che lo decapita con un accettino.

E’ il tramonto dei maître à penser da impiattamento, la fine dei “cuochi fatui” il ritorno alla cucina semplice e buona, e a chi ci mette la faccia non l’immagine.

(Marino Niola, giornalista)

Il fatto crea parecchio clamore nelle cronache dell’epoca e dà il via ad una serie di passaggi di proprietà tra parenti, sino ad arrivare alla gestione Tambellini, nel 1930, con Pietro Tambellini insieme ai nipoti Luigi, Lorenzo e Pietrino, zii di Manuela. Il locale in poco tempo cresce, fino ad essere convertito esclusivamente in bar e rivendita di vino di eccellenza, tratto distintivo che conserva ancora oggi grazie alla passione di Curzio e alla sua fornitissima enoteca.

Oltrepassata la zona del bar, si giunge alla sala dedicata alla cantina dove fanno bella mostra le oltre 500 etichette esposte sugli scaffali in legno, decorati con dediche e poesie a tema. Tre lunghi tavoli d’altri tempi invogliano a sostare per sorseggiare un calice e condividere le conoscenze enologiche di Curzio, mentre lo sguardo si posa sui dettagli che rivelano l’anima del luogo: libri e foto in bianco e nero, candelabri d’argento e tante opere d’arte.

L’incanto continua nelle due sale successive, dedicate al ristorante. Opera di mamma Manuela e del suo gusto eccezionale, gli ambienti sono pieni di dettagli di charme e riferimenti all’arte, che rivelano la sua anima di raffinata pittrice. Dai tavoli decorati con gli studi di anatomica dell’Istituto d’Arte alle collezioni di ceramiche artistiche create dalla designer russa Daria Mancheva, sino agli arredi “di casa” o scovati nei favolosi mercatini d’antiquariato toscani. Anche il déhor esterno, aperto durante la bella stagione, offre una cornice splendida per un pranzo o una cena estiva.

La cucina è il regno di Lucilla, con Tambellini da più di 12 anni, che propone un menù stagionale con piatti della tradizione come la pasta fatta in casa, il tortello lucchese ripieno di carni miste, o, in primavera, la garmugia, una zuppa di piselli, fave, asparagi e carciofi con carne macinata, o la rovellina lucchese, una carne di vitella impanata e fritta ripassata al sugo con pomodoro e capperi. Tutte le verdure sono biologiche, acquistate dai coltivatori della zona, come anche gli ottimi formaggi della Garfagnana. Basta chiedere a Chiara che in sala saprà consigliarvi al meglio.

E per un abbinamento vini davvero eccezionale, Curzio sarà felice di consigliarvi tra i tanti piccoli produttori che seleziona personalmente, con una grande ricerca rivolta principalmente a vini biologici e biodinamici, sua grande passione.

Come la cantina Fabbrica di San Martino, che si trova a pochi chilometri dal ristorante, veri precursori della biodinamica a Lucca con una produzione di sole 10.000 bottiglie, o Valle del Sole, che fornisce a Tambellini l’ottimo “vino della casa”.

Che siate di passaggio o in Versilia per una vacanza, una “coccola” dalla famiglia Tambellini è davvero d’obbligo.

Il segreto

Il locale, nei primi del Novecento, era decisamente diverso e frequentato da personaggi dalle estrazioni più varie. Così i fratelli Tambellini decisero di affidare la “protezione” del locale a tal Trasando che, dati i suoi trascorsi in galera, era temuto e rispettato da tutti, vero e proprio “buttafuori” ante-litteram. Nella sala dell’enoteca, potete ancora vedere una sua foto in bianco e nero che lo ritrae insieme ai fratelli Tambellini.

Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)
Tambellini dal 1870 (LU)

Info utili

Tambellini Dal 1870
Via di Sant’Alessio 1403
55100 Lucca 
Tel. +39 0583 342077

Primi: 14 — 20 euro
Secondi: 14 — 18 euro
Dolci: 6 — 7 euro

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