La Cappella della Madonna di Vitaleta
Un gioiello incastonato tra i panorami più romantici della Val d'Orcia
Tra le dolci distese della Val d’Orcia, in una delle zone più suggestive e romantiche della Toscana, è custodito un piccolo tesoro avvolto dalle leggende: la Cappella della Madonna di Vitaleta da poco tornata ai suoi antichi splendori.
Patrimonio mondiale dell’Umanità dal 2004, con le sue tavolozze di colori che vanno dall’ocra al verde intenso, le linee sinuose che disegnano l’orizzonte costellate di cipressi e antichi poderi, la Val d’Orcia ha sedotto artisti e registi d’ogni epoca. Celebrata già dai pittori rinascimentali della Scuola Senese, con i suoi paesaggi unici al mondo ha conquistato anche il Grande Cinema diventando un set d’eccezione per capolavori come Il Gladiatore di Ridley Scott, Il Paziente Inglese di Anthony Minghella, Romeo e Giulietta e Fratello Sole, Sorella Luna di Franco Zeffirelli, solo per citarne alcuni.
Ogni angolo della terra ci è dato in prestito. Non basta restituirlo alle future generazioni intatto. Abbiamo la responsabilità di renderlo migliore: questa è la nostra idea di spiritualità.
(Pasquale Forte)
La Val d’Orcia si estende dal monte Amiata, uno dei simboli più noti della Toscana, all’Umbria, disegnando una vasta zona di campagna rinomata per i suoi paesaggi mozzafiato, i borghi medievali splendidamente conservati, le terme e i favolosi prodotti tipici: dai salumi ai formaggi, dall’olio ai vini, in particolare rossi, come il Brunello di Montalcino.
Nei pressi di San Quirico d’Orcia, immersa in uno skyline di rara bellezza, la piccola Cappella della Madonna di Vitaleta, con la sua candida facciata in pietra di Rapolano, è diventata uno dei soggetti più ammirati (e fotografati) della zona. La struttura originale risale probabilmente al tardo Rinascimento ma venne ricostruita, su disegno dell’architetto Giuseppe Partini, alla fine dell’Ottocento. Il recente restauro ha recuperato integralmente il progetto di stampo Cinquecentesco realizzato dal Partini, riaprendo le porte della piccola Cappella al pubblico.
Diverse leggende avvolgono questo luogo spirituale così intimo e speciale, raggiungibile solo a piedi percorrendo una suggestiva strada bianca circondata da campi di grano e pace assoluta. Quella, forse più nota, racconta che nel Cinquecento la Madonna apparve ad una pastorella intenta a pascolare le sue greggi nel punto ove sorge oggi l’edificio, indicandole di recarsi insieme ai fedeli in una celebre bottega fiorentina dove avrebbero trovato una statua da collocare nella Cappella.
La scultura della Vergine di Andrea della Robbia venne poi spostata nell’omonima chiesa del centro di San Quirico, dov’è ancora visitabile. Un’altra leggenda racconta invece che la statua venne trovata, per caso o per miracolo, da un pastore assetato che si fermò al pozzo adiacente all’edificio per dissetarsi ma, calando il secchio per l’acqua, si rese conto che qualcosa ostruiva il passaggio e, dopo vari tentativi, con sua sorpresa si trovò di fronte all’effigie della Vergine.
L’intervento di recupero della Cappella, realizzato grazie all’impegno e alla visione dell’imprenditore Pasquale Forte, profondamente legato a queste terre, si è concluso nel 2021 regalando ai visitatori anche una sorpresa gourmet: di fianco alla chiesa è stato, infatti, inaugurato il Ristoro Vitaleta dove si possono assaporare prelibatezze toscane altamente selezionate godendo di un panorama spettacolare. La maggior parte delle eccellenze proposte in menù proviene da Podere Forte, già proprietà dell’imprenditore, che realizza prodotti enogastronomici biologici e biodinamici di altissima qualità, tra cui l’olio, i vini e gli incredibili salumi come la gustosissima bresaola di cinta senese.
La visita all’alba, accompagnati solo dal risveglio della natura e dal suono dei propri passi sul selciato, è un’esperienza davvero magnifica. Altrettanto al tramonto, godendo della luce calda che avvolge la Cappella facendola brillare, seguita da un aperitivo panoramico al Ristoro e una passeggiata verso casa sotto una volta di stelle.
Il segreto
Il cipresso, “icona” della Toscana e, in particolare, della Val d’Orcia, è un albero dai molteplici ed affascinanti significati. L’immaginario di questa pianta è spesso legato a luoghi religiosi o monumentali come metafora ambivalente di vita e di morte. I Persiani coglievano, infatti, nella sua forma l’immagine di una fiamma, simbolo di immortalità, e lo stesso accade nella campagna Toscana, ragion per cui si trova spesso presso chiese e santuari o a segnalare gli ingressi dei poderi punteggiando i lunghi viali di accesso. E’ altresì tradizione, alla nascita di un figlio, piantare un cipresso in onore alla vita.
Info utili
Cappella della Madonna di Vitaleta
53027 San Quirico d’Orcia, Siena
La Cappella rimane aperta e visitabile durante gli orari di apertura del Ristoro Vitaleta.
Per informazioni: +39 345 8264671.